In concomitanza con il Giubileo del 2025, e a seguito dell'importante anniversario dei 550 anni dall’emanazione della bolla con cui papa Sisto IV autorizzò la fondazione del monastero delle Romite (10 novembre 1474), il Centro Internazionale di Ricerca per le Storie Locali dell’Università degli Studi dell’Insubria ha voluto dedicare un ciclo di conferenze al borgo di Santa Maria del Monte, con il suo santuario, la sua Via Sacra e i suoi dintorni. Gli incontri, sette in tutto, si svolgeranno, con cadenza bisettimanale, sempre di mercoledì e alle 16.30, tra la fine di febbraio e la fine di maggio. Cinque di questi si terranno a Villa Toeplitz, sede del centro di ricerca, mentre i due previsti a marzo avranno luogo proprio a Santa Maria del Monte, presso la sede dell’Associazione (via del Ceppo 5, piazzale degli autobus). Attraverso un percorso variegato che spazia dalla storia medievale alla storia dell'arte, passando per la storia religiosa e la letteratura, il ciclo di incontri propone una lettura di alcuni temi della storia locale. Un appuntamento divenuto abituale, con l'obiettivo di coinvolgere studenti e appassionati, offrendo loro l'opportunità di confrontarsi con le ricerche più recenti condotte da studiosi dell'Università dell'Insubria e di altre istituzioni lombarde. |
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ATTENZIONE ALLA SEDE DI SVOLGIMENTO DEGLI EVENTI |
-> Presso: Varese, Villa Toeplitz (viale G.B. Vico, 46) e in collegamento Teams (link per il collegamento) ore 16.30 mercoledì 26 febbraio
LA STATUA LIGNEA DELLA MADONNA DEL MONTE Paola Viotto Sull’altare maggiore del Santuario di Santa Maria del Monte è collocata una statua lignea della Madonna in trono con il Bambino, inseribile in un gruppo di opere lombarde databili tra la fine del Duecento e gli inizi del Trecento. La venerazione di cui è sempre stata oggetto ha fatto sì che sopravvivesse nei secoli, venendo integrata dapprima nell’altare ligneo sforzesco, e successivamente nella grande macchina marmorea eretta nel corso del Seicento. Nello stesso tempo la sua natura di immagine devozionale ha causato interventi che ne hanno modificato le caratteristiche stilistiche e iconografiche. Così la vestizione ha nascosto la sua natura originaria di Sedes Sapientiae, che schiaccia sotto i piedi il drago simbolo del Maligno, mentre i rifacimenti della policromia aprono numerosi interrogativi. |
-> Presso: Santa Maria del Monte, sede dell'Associazione Amici del Sacro Monte (via Del Ceppo, 5, piazzale degli autobus)
ore 16.30
mercoledì 12 marzo
PELLEGRINAGGI ALLA MADONNA DEL MONTE NEL MEDIOEVO Alfredo Lucioni
La devozione alla Madonna venerata nella chiesa eretta sul culmine del Monte di Velate appare diffusa su un territorio molto ampio fin dal X secolo. Maggiori informazioni si traggono dalla documentazione del XII e XIII secolo, dove troviamo testimonianza di pellegrinaggi compiuti da interi villaggi, che sono all’origine della redazione di preziosi elenchi di offerte portate annualmente da ciascuna comunità. I pellegrinaggi collettivi si affiancavano ai mai cessati pellegrinaggi individuali, che nel Tre/Quattrocento ebbero quali devoti protagonisti vari membri delle famiglie dei signori di Milano.
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-> Presso: Santa Maria del Monte, sede dell'Associazione Amici del Sacro Monte (via Del Ceppo, 5, piazzale degli autobus)
ore 16.30
LA MADONNA DEL MONTE E I VIAGGIATORI DELL'OTTOCENTO Claudia Biraghi
con un intervento di Gianmarco Gaspari su STENDHAL AL SACRO MONTE
Con l’Ottocento l’istituzione classica del “Grand Tour” volge al termine, lasciando il posto all’età del viaggio romantico e del turismo. La tipologia di viaggiatori che raggiungono l’Italia si fa più variegata, e anche città meno emblematiche dell’arte italiana ricevono l’attenzione dei visitatori. Varese, con il suo Sacro Monte, diventa meta di escursioni e oggetto di descrizioni che ritroviamo in guide, diari e libri di viaggio. Lo prova anche l’esperienza di Stendhal che in pagine memorabili racconta la brusca interruzione di una sua vicenda amorosa, in una notte di tempesta alle soglie del borgo.
Quella che verrà presentata il 26 marzo è una carrellata sui racconti di viaggiatori più o meno celebri, italiani e stranieri, che in stagioni diverse sono saliti alla Madonna del Monte. Le loro parole fanno rivivere un luogo dove arte, natura e teatralità popolare lasciano un ricordo indelebile. |
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-> Presso: Varese, Villa Toeplitz (viale G.B. Vico, 46) e in collegamento Teams (link per il collegamento) ore 16.30 mercoledì 9 aprile Sant’Ambrogio, patrono di Milano, è spesso raffigurato con uno strumento particolare: lo staffile o sferza. Questa iconografia, molto diffusa in tutta la Diocesi di Milano, è particolarmente presente a Santa Maria del Monte, dove sono presenti affreschi, sculture, codici miniati e stampe che ricordano il legame speciale di Ambrogio con le origini del luogo di culto sul monte varesino, poiché proprio qui, secondo una tradizione che unisce storia e leggenda, il santo aveva sconfitto definitivamente l’eresia ariana. |
-> Presso: Varese, Villa Toeplitz (viale G.B. Vico, 46) e in collegamento Teams (link per il collegamento) ore 16.30 mercoledì 23 aprileIPERTIROIDISMO NELLE CAPPELLE Renzo Dionigi
In alcune cappelle del Sacro monte di Varese sono presenti sculture, nelle quali gli artisti hanno raffigurato persone portatrici di voluminosi gozzi, indicativi di una patologia dovuta a iperfunzione della ghiandola tiroidea. Sono sculture presenti nelle cappelle in cui Gesù è in agonia, coronato di spine, dove cade sotto il peso della croce e poi crocifisso. Le sculture riprendono una tradizione medievale, quando per la Chiesa non c’era separazione tra condizioni fisiche e implicazioni spirituali, e ogni malattia e deformità del corpo erano collegate al peccato. In queste raffigurazioni i portatori di gozzo sono aguzzini, tormentatori, manigoldi dalla mimica grottesca.
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-> Presso: Varese, Villa Toeplitz (viale G.B. Vico, 46) e in collegamento Teams (link per il collegamento) ore 16.30 mercoledì 7 maggioLA SOCIETA' MEDIEVALE ATTRAVERSO LE CARTE Claudia Storti
Che cosa succedeva intorno al Sacro Monte nel Medio Evo? Alcuni caratteri della società, dell’economia, della cultura e dell’ambiente sono ricostruibili attraverso la lettura dei documenti dei secoli XII e XIII pubblicati nei volumi delle carte della chiesa di Santa Maria del Monte di Velate e delle pergamene della basilica di San Vittore di Varese.
L’analisi di questi testi ci consentirà di tuffarci in un mondo vivacissimo di rapporti - talora conflittuali - tra soggetti laici ed ecclesiastici e tra città e campagna e di cercar di comprendere i caratteri della vita sociale dei diversi ambienti che gravitavano intorno alla chiesa del Sacro Monte.
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-> Presso: Varese, Villa Toeplitz (viale G.B. Vico, 46) e in collegamento Teams (link per il collegamento) ore 16.30 mercoledì 21 maggioAMBROGIO E SANTA MARIA DEL MONTE: IERI E OGGI Cesare Pasini
La vita di Ambrogio, vescovo di Milano (374-397), è strettamente legata alle vicende del suo popolo, dalla sua elezione alla lotta con la corte imperiale e infine nella sua stessa morte. A queste vicende si riallacciano i suoi insegnamenti, in particolare quelli sulla spiritualità (“la sobria ebbrezza dello Spirito”) e sulla figura divino-umana di Cristo (contro l’eresia ariana). Attraverso queste stesse tematiche possiamo anche comprendere il tradizionale legame a lui della chiesa di Santa Maria del Monte e il riferimento delle Romite ambrosiane alla sua spiritualità.
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Questionario di gradimento