Vivi Papi e il Sacro Monte di Varese

Il Sacro Monte di Varese è una realtà complessa e articolata e la documentazione fotografica scattata da Vivi Papi a partire dalla fine degli anni Quaranta è numerosa e in parte ancora da riordinare.

Per motivi pratici, si è preferito fare un sunto delle immagini presenti in archivio suddividendole per periodi. Un dettaglio più completo è disponibile a richiesta, tenendo presente che allo stato attuale l’archivio è ancora in allestimento per cui la descrizione è da considerarsi provvisoria e soggetta a cambiamenti e verifiche.

1948
Vivi Papi scattò la sua prima immagine nel 1948 “via del ceppo: ritratto dei genitori col cane” (bianco\nero 24x36).
 
Anni tra il 1950 e il 1960
In questo periodo molte immagini sono dedicate all’ambiente: vedute, panoramiche, ritratti agli abitanti del borgo nel corso del loro lavoro (contadini, autisti degli autobus, visitatori, sciatori, ...), vedute del Piazzale Pogliaghi nel corso o poco dopo i lavori di sistemazione, alcuni studa negativa 24x36di sul borgo e sulla cripta del santuario. da dia 10x12
In particolare:
nel 1958 Vivi Papi documentò il I corso di alpinismo del CAI Varese, le esercitazioni nella palestra di roccia al Campo dei Fiori, alcune lezioni in sede e una gita, la foto ricordo di fine anno, alcuni ritratti nei momenti di pausa.
Sempre nel 1958, in ottobre, documentò per la prima volta la cripta del santuario.
Il materiale è quasi tutto su pellicola bianco\nero 24x36 mm salvo alcune lastre in vetro del 1952.
 
 
Anni tra il 1960 e il 1978
In questo periodo le immagini sono saltuarie, effettuate in parte su iniziativa del fotografo, in parte per conto di riviste di arte o per studi in previsione di restauri.
In particolare:
1965: studio accurato, su iniziativa del fotografo, degli interni della cripta, l’architettura e gli affreschi con particolari anche piccoli (pellicola in bianco\nero e a colori in diversi formati compresi tra il 24x36 mm e il 10x12 cm.). 09.1965Cripta
fine anni Sessanta - inizio anni Settanta: collaborazione con l'Osservatorio Astronomico "G. Schiaparelli" per documentare osservazioni e lavori nei boschi, conferenze del prof. Furia, incontri con i visitatori all’esterno e anche all’interno dell’Osservatorio (pellicola a colori e bianco\nero nei formati dal 24x36 mm al 10x12 cm).
1970 circa e anni seguenti: collaborazione a documentazione dei lavori dell'Arch. Ravasi negli anni Settanta riguardanti il Sacro Monte e le cappelle con particolare attenzione all’architettura. Sono stati inoltre fotografati numerosi disegni e studi sulle cappelle, gli archi e le fontane (pellicola bianco\nero e colore nei formati dal 24x36 mm al 13x18 cm).
Vi sono poi in archivio vedute sul borgo e l’ambiente intorno, qualche ritratto, qualche evento (raro), altre immagini in collaborazione col CAI Varese, parecchie foto di interni e particolari di architettura del santuario e degli ambienti, sempre in diversi formati.
 
1980–1981
Nel 1979 venne dato a Vivi Papi l’incarico dal Rotary Club di Varese per l’esecuzione di una campagna di documentazione degli interni delle cappelle: soprattutto le statue ma anche gli interni complessivi, gli esterni e gli affreschi. Le immagini furono scattate nel corso del 1980 e del 1981 e a lavoro ultimato vennero consegnate al committente stampe bianco\nero 18x24 cm. e diapositive a colori 24x36. I negativi e gli scatti eseguiti in più, sia copie di quanto consegnato sia scatti eseguiti in più per uso interno, rimasero di proprietà del fotografo (complessivi 46 fogli negative e circa 1900 diapositive a colori 24x36 mm).
 
Dal 1982 al 2004
Le immagini scattate in questo periodo sono numerosissime, i formati sono dal 24x36 mm al 13x18 cm sia su pellicola positiva che negativa bianco\nero o colore.

Eventi
Sono documentati su pellicola negativa a colori o bianco\nero 24x36 mm e parzialmente con diapositiva a colori 24x36 mda neg. 24x36m in maniera abbastanza regolare a partire dal 1981, quando una Romita pronuncia i voti in pubblico alla presenza di Mons. Macchi e del cardinale Martini. Tra i più importanti: le inaugurazioni dei restauri di tutte le cappelle (dalla X Cappella il 25 marzo 1985 fino alla chiesa della I Cappella34.InaugurazioneRestauriPrimaCappella l’8 dicembre 1993 con l’esclusione della III Cappella inaugurata il 25 marzo 1983), del murale di Guttuso e della statua di Paolo VI di Floriano Bodini nel Piazzale del Santuario; il pellegrinaggio di S.S. Giovanni Paolo II del 2 novembre 1984, a partire dal suo arrivo nel borgo e comprendendo anche la visita nel monastero delle Romite Ambrosiane. Senza trascurare numerosi altri avvenimenti: dai più piccoli, come le festicciole all’Asilo, alle processioni, dagli spettacoli organizzati lungo il Viale delle Cappelle, sul Piazzale del Santuario o alla XIV Cappella, con l’intervento di artisti anche importanti, agli eventi legati al Giubileo del 2000. In archivio vi sono anche le immagini della posa dei vagoni della funicolare e della sua inaugurazione.
Quasi tutte queste immagini sono state scattate su iniziativa personale di Vivi Papi a cui in seguito si unì la moglie Annamaria Fumagalli. 
 
19.DecimaCappella
Gli esterni e gli interni delle cappelle sono stati fotografati negli anni seguenti ai restauri: per ogni cappella vi sono: vedute complessive degli esterni, ambientazione nel viale, particolari delle statue esterne. Immagini complessive degli interni, di gruppi di statue, di alcune delle singole statue e degli affreschi principali.18.SettimaCappella1991
In maniera dettagliata vennero fotografati: il murale di Guttuso (a più riprese, tra il 1983 e il 1999) e con diversi formati (negative, 24x36 mm e 6x7mm, e diapositive, dal 24x36mm al 20x25 cm, a colori), la X Cappella (nel 1987) e la XIV Cappella (nel 1990). In archivio sono conservate persino le immagini delle scritte su Tangentopoli comparse nel 1994 alla II, III e V Cappella.
Il Santuario (esterni, interni e cripta) è stato fotografato in maniera pressoché completa e dettagliata negli anni tra il 1999 e il 2003.
 
 
 
 
 
 
 
Vedute
Nel corso degli anni, per iniziativa dei due fotografi, sono state eseguite numerosissime foto di ambiente, del borgo, delle “marmitte dei giganti” lungo il corso del torrente Vellone, dei resti di costruzioni sul Monte San Francesco e nei boschi di Velate, di nevicate, notturni, panorami, vedute con nebbia, albe, tramonti. Sul borgo e dal borgo e da svariati punti di vista.
Negli anni tra il 19943.VedutaSacroMonte1 e il 1992, su suggerimento e in collaborazione col restauratore prof. C. A. Lotti, sono state eseguite due campagne sistematiche. Una per documentare l’evoluzione dell’architettura del borgo con particolari anche minuti. L’altra sulle opere di Edoardo Caravati, soprannominato Stravaccamadonne, personaggio singolare vissuto tra il 1866 e il 1930 in un'antica cascina al Piano delle Croci, di professione scalpellino. A lungo occupato nei cantieri della zona del Campo dei Fiori e della funicolare, amava scolpire le pietre trovate nei boschi dando loro forme sacre e lasciandole sul posto: soprattutto i boschi nei dintorni delle Tre Croci e nella zona del Grande Albergo e in alcuni angoli caratteristici del borgo. Altre opere si trovano sparse un po’ per tutta la montagna.41.NotturnoSacroMonte1999Queste immagini sono state eseguite principalmente con dia color o negative a colori 24x36. Solo alcune di queste immagini sono in formato più grande. Una parte di esse, soprattutto quelle relative al Caravati e al borgo, venne utilizzata per la rivista edita da C. A. Lotti “Madonna del Monte” (principalmente sul n° 4 anno 2 luglio \ agosto 1991) e in parte per studio. La maggior parte però non è mai stata utilizzata.
Dal 2000 al 2003, seguendo una sua visione personale del borgo, Vivi Papi scattò anche una serie di immagini con utilizzo di filtri particolari (dia color 24x36). Alcune di queste vennero usate per una mostra personale sull’autore a cura del Liceo Artistico di Varese nel 2003.

Documenti, oggettistica, libri e dipinti
In collaborazione e su indicazione di Carlo Alberto Lotti o su richiesta di diversi committenti, case editrici estudiosi, nel corso degli anni ma soprattutto negli anni Novanta sono stati fotografati numerosi documenti relativi alla vita del santuario e del borgo reperiti nei diversi archivi, nei musei o di proprietà di privati: oggetti ricordo, libri, cartoline d’epoca, dipinti ecc. Parte di queste immagini venne utilizzata per la già citata rivista “Madonna del Monte”.